Praktica
DCZ 3.3
Simpatica e con un
obiettivo “importante”, ma ingombrante, con una ergonomia discutibile e
senza batterie ricaricabili. La "DCZ 3.3" è offerta a circa
600 euro, ma va aggiunto il costo dlele batterie e del caricabatterie.
E’
molto ingombrante , e (al contrario di altre macchine oggi sul mercato)
l’utilizzatore non può neanche immaginare di portarsela in giro
in tasca. La sua forma e in particolare l’obiettivo prominente non ricordano
neanche le recenti compatte a pellicola, ma le vecchie macchine dei papà
e degli zii in uso negli anni ’50. Per contro monta un obiettivo eccellente
(8 elementi in 6 gruppi) e di grandi dimensioni, e in definitiva questa
macchina è la più “aperta” della concorrenti. In altre parole
riesce ad inquadrare più porzione di spazio davanti a voi, e questo
è un pregio impagabile e può salvarvi in molte situazioni.
La focale è 6.5-19.5 mm, corrispondenti a 32-96 mm sulle macchine
a pellicola da 35mm.
Il
suo uso è relativamente facile: il tasto di accensione è
rappresentato da una posizione sulla ghiera che preseleziona il modo scatto,
play, ecc.), e questo è un vantaggio: si vede ad occhio se la macchine
è accesa o spenta. Se si gira la ghiera verso destra si accende
la macchina in stato di visualizzazione delle immagini. Se la si gira dalla
parte opposta, si va nella predisposizione per scattare. Una volta selezionato
questo stato, ecco che esce automaticamente l’obiettivo, come avviene sulla
generalità delle macchine fotografiche digitali, e la profondità
(che prima era di circa 6.5 cm) diventa di quasi 9 cm. Un record per le
macchine di questa classe ma (come si diceva) questa macchina non si preoccupa
proprio dell’ingombro. L’inquadratura può essere verificata sia
col display a colori sia col mirino ottico. Se avete delle buone unghie,
riuscirete perfino a regolare quest’ultimo. La navigabilità tra
i menu è relativamente buona, grazie al tasto blasculante con le
frecce direzionali, che però è troppo piccolo e impreciso.
Da
elogiare la presenza del menu in italiano (selezionabile in mezzo alle
altre lingue) da deplorare invece il sistema scelto per la cancellazione
dei fotogrammi, che è complicato e difficilmente controllabile.
Si tratta di una funzione critica, che dovrebbe essere facile e a portata
di mano, perché (stanti le dimensioni ragguardevoli delle immagini
ottenute coi 3M pixel) può capitare a chiunque di dover eliminare
un fotogramma per far posto ad altri. A dire la verità -appena scattata
ciascuna immagine- vi è la possibilità di cancellare subito.
Ma di solito è meglio verificarla con calma a distanza di tempo,
e questa soluzione è da riservare proprio agli errori imperdonabili
di inquadratura. La regolazione dello zoom sarebbe migliore rispetto a
quello adottato dalle concorrenti, e risulterebbe uno dei più pratici
che vi siano oggi in commercio, se non fosse applicato troppo vicino al
pulsante di scatto: quindi, occorre prima regolare lo zoom, cambiare posizione
delle dita, cercare il pulsante di scatto.
La
macchina utilizza le compact flash (molto bene, sono pratiche e ben diffuse)
e le batterie AA. Quelle usa e getta in dotazione sono improponibili per
un uso normale, ed occorre aggiungere al prezzo d’acquisto della macchina
anche il costo di un caricabatterie e un set di ricaricabili. La qualità
dell’immagine è del tutto inappuntabile, e di certo è il
punto di forza di questa realizzazione della gloriosa casa tedesca. La
regolazione e il bilanciamento dei colori molto buono.. E’ l’unica macchina
delle rassegna ad avere il copriobiettivo manuale: spartano ma efficace.
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PRO E CONTRO
I punti a favore sono:
1-
apertura dell’obiettivo
2-
qualità d’immagine
3-
menu relativamente chiari e ben distribuiti
gli
aspetti negativi invece sono:
1-mancanza
di un accessorio importante come le batterie ricaricabili
2-ingombro
che la rende un vero fastidio quando si è in viaggio
3-ergonomia
generale: non mancano punti di eccellenza (tasti per lo zoom) ma altre
soluzioni sono molto discutibili.
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