Sony dscs 85


Una macchina completa, con un discreto zoom ottico e corredata con uno dei famosi obiettivi “Zeiss”. La comodità maggiore sta nella capacità straordinaria delle batterie, il limite più pesante la capacità della memoria in dotazione. Ma che si può sempre espandere…

Sony è stata un pioniere nell’ambito delle macchine fotografiche digitali, e d’altro canto è un marchio noto per la qualità dei suoi prodotti. La macchina in prova è una delle scelte oggi più interessanti: ad un prezzo inferiore ai due milioni e mezzo di lire è possibile accedere ai 4M pixel, ovvero si possono ottenere immagini di circa 2300 x 1700 pixel. Questo significa che se usaste la risoluzione del retino tipografico usato per stampare questa rivista, potreste avere una stampa in piena risoluzione delle dimensioni della pagina che state leggendo. Anche abbondando in risoluzione per precauzione, si possono stampare delle immagini in formato A5, che si aggirano sui 15 x 20 cm; ovvero su dimensioni adeguate alle esigenze della maggior parte degli utenti. 
La Sony si caratterizza in mezzo alla concorrenza per una eccellente facilità d’uso. In pratica, basta accenderla con la levetta accanto al pulsante di scatto, inquadrare e scattare. Occorre solo verificare che la ghiera sulla faccia superiore sia nella posizione “A” (automatico) ed ecco che tutto viene regolato automaticamente: bilanciamento dei colori, messa a fuoco, esposizione. Anche in situazioni difficili abbiamo notato una resa dei dettagli e un rapporto tra segnale e rumore del tutto invidiabili. 
L’aspetto in cui questa macchina eccelle su ogni tipo di concorrenza sta nelle batterie. L’acquirente della Sony potrà guardare dall’alto in basso i poveri utenti che si arrabbattano disperati con accessori supplementari, acquisti più o meno felici, accessori mancanti e magari inadeguati: con la macchina viene fornita (finalmente!) una buona batteria e un caricabatterie, e si tratta di un set formidabile: potete scordarvi che esiste il problema, e andare avanti a scattare e rivedere per un’ora e a volte due. Niente di simile a quel che accade con altri modelli con le batterie che vi lasciano a piedi dopo una decina di scatti.
L’aspetto meno convincente della dotazione è invece data dalla memoria in dotazione, che si esaurisce dopo tre o quattro scatti ad alta definizione. In quest’ambito effettivamente si vede in giro di meglio. Naturalmente è possibile sia far stare molte più immagini con definizione inferiore, sia programmare l’acquisto di una memoria aggiuntiva con una capacità superiore. Purtroppo il tipo di memoria in dotazione non è economicissimo, ma tenete conto che un secondo memory stick è in grado di cambiarvi la vita, per lo meno se avete intenzione di lavorare in esterno. 

Per il resto nulla da eccepire: buona l’idea di alloggiare la scheda con la memoria dentro il vano della batteria, evitando l’ennesimo sportellino. Lo zoom ottico è modesto ma c’è, e questo è quello che conta. Il suo azionamento è preciso e ancora ragionevolmente comodo. E’ dotata di microfono, di attacco per il flash esterno (naturalmente ve ne è uno in dotazione) e dispone sia di un mirino ottico che elettronico (display a colori sul dorso). E questa è la soluzione migliore. Per chi fosse interessato, è possibile girare anche dei brevi filmati nello standard MPEG, che è quello utilizzato per le trasmissioni televisive digitali, ed è uno standard scalabile (si può ridurre la qualità per fare stare più fotogrammi e quindi più registrazione). Non crediamo che uno compri una machcina fotografica per girare riprese, ma all’occorrenza… Si tratta naturalmente di una situazione limite, perché per le riprese serve molta memoria, e qui casca l’asino.
Infine, una considerazione sul prezzo. Due milioni e mezzo sono sempre una cifra che pesa, ma considerata la presenza del caricabatterie e delle straordinarie batterie in dotazione il prezzo pare del tutto giustificato. Anche se questa cifra costituisce un sacrificio per molti, si deve dire che fino a pochi mesi fa si dovevano spendere un paio di milioni per macchine che offrivano prestazioni molto al di sotto di questa. 
 
Pro

Batterie del tutto straordinarie
Qualità dell’immagine
Dettagli molto fini (4Mpixel)

Contro

Memoria in dotazione limitata
E’ un po’ più cara della concorrente


 
 
 

Monoscopio a colori

La resa dei colori è sostanzialmente corretta, essi risultano più “caldi” di quelli della concorrente per via del programma di esposizione. Il programma della Camedia “forza” i colori riportandoli maggiormente a un condizione standard (ricordiamo che le nostre condizioni di ripresa hanno una temperatura colore più elevata di quella delle comuni lampade a incandescenza, ma molto più bassa dell’illuminazione diurna) mentre Sony preferisce “rispettare” di più le condiizoni ambientali.

Monoscopio BN

La definizione elevata comporta una eccellente resa delle linee non perpendicolari. Non si nota un effetto aliasing se non a livelli di ingrandimento molto forte. E’ da notare invece come Sony “elabori” molto i dettagli: ingrandite molto e  notate l’alone creato attorno ai passaggi netti tra nero e bianco. Si tratta di un sistema per rndere nitida l’immagine, largamente usato sia nel mondo dell’analogico che del digitale. A dimensioni standard questa elaborazione conferisce il senso di grande nitidezza, addirittura superiore a quella cui corrisponderebbe la risoluzione nominale. 

Paesaggio 1 (con edificio sulla sinistra)

Come si comporta la Sony quando vi sono due aree dello schermo caratterizzate da una forte differenza di luminosità? Sottoespone la parte scura o sovraespone la parte più illuminata? L’analisi di questa immagine risponde a queste domande.  Notate come Sony renda il muro più scuro di quanto non fa la Olympus, ma con questo non lo “affonda” impedendo di apprezzare i dettagli (le sprecciature o le  caratteristiche della colonna). L’esposizione della parte più chiara (difficile per la dose di controluce) risulta sostanzialmente corretta. Quindi, una gamma dinamica apprezzabile, superiore alla media delle macchine digitali oggi sul commercio. 

Paesaggio 2 (bosco)

Anche l’analisi di questa foto (dopo un’ accurata analisi effettuata da più persone) ha portato alla conclusione che ambedue le macchine offrono un livello qualitativo molto elevato. Si ricorda che l’analisi va fatta sulla foto presente sul CD-rom, e che essa è fornita così come è uscita dalla macchina fotografica. Un qualche piccolo ritocco potrebbe milgiorare di molto la situazione, ma noi qui non abbiamo voluto fornirvi un esempio di belle foot, ma la resa in condizioni “difficili” in modo da valutare il comportamento delle macchine, Altri modelli in commercio hanno fornito (nella stessa giornata) delle prestazioni qualitative sensibilmente inferiori a quelle della Sony o della Olympus, che si affacciano sul mercato come un punto di riferimento.

Ritratto

Ecco il risultato che siottiene con le due macchine in condizioni di illuminazione simili a quelle che si riscontrano la sera nelle nostre case, con una illuminazione maggiorata ma costituita da comuni lampade al tungsteno. Non vi sono troppe dominanti rossastre, i dettagli sono minziosi, e il fatto che l’immagine Olympus sia un po’ più chiara può essere dovuta alla diversità dell’inqudratura: il circuito che sovraintende all’esposizione “legge” una maggior porzione di immagine scura, e provvede a privilegiare quest’area.

Macro

La 4040 passa senza problemi dalla ripresa dell’infinito a quella di un oggetto molto ravvicinato. In queste condizioni la profondità di campo è estremamente critica, ed è aggravata dall’illuminazione artificiale che non raggiunge i livelli diintensità di quella naturale. Qui si dà fondo alle capacità di adattamento del sistema di rilevamento e di messa a fuoco. La prova è superata brillantemente: notate la distanza tra le parti illuminate e lo scuro di fondo, i dettagli presenti sia sul bordo anteriore dei petali sia sulle parti più indietro. Molto, molto bene.

 

Olympus Camedia 40401


Una delle migliori offerte del momento: una 4 Megapixel per stampe di formato consistente, un discreto zoom, una memoria in dotazione del tutto ragionevole (16M) e una comodità d’uso del tutto buona. La parte più debole? Come capita spesso, le batterie…

La Camedia Olympus e la DSC Sony hanno un aspetto molto simile. Dimensioni, peso, struttura generale e perfino il colore assomigliano in modo impressionante. Dall’alto potreste perfino confonderle tra loro: in entrambe vi è un obiettivo retrattile trasportato a motore, sulla destra vi è su tutte e due una ghiera per selezionare il “modo” (play, scatto fotografico in manuale, in automatico…) e davanti a questa vi è il pulsante per lo scatto…. Per prima cosa, tutte e due le macchine hanno un sensore con 4 Mpixel, e quindi hanno una risoluzione e una quantità di dettagli paragonabile. O –se volete- entrambe possono offrire stampe di dimensioni paragonabili tra loro.
Entrambe le macchine hanno un buon obiettivo, entrambe hanno uno zoom paragonabile (circa 7-21 mm) e in tutti e due i casi questo zoom ottico può essere potenziato da uno zoom elettronico.
Ambedue sono facili da usare; anzi, questa Camedia ha una verifica in meno da fare, in quanto l’accensione avviene semplicemente predisponendo la ghiera superiore sulla posizione adatta allo scatto, e non vi è neanche il pulsante per l’accensione.
La levetta dello zoom è sensibilmente più comoda rispetto ai due (piccoli) tasti della Sony. Infine, entrambe hanno un’uscita video (per Tv) e un ingresso per essere alimentate senza batterie, a corrente continua. Un plauso a Olympus che riporta accanto alla presa voltaggio e polarità.
Ambedue possono registrare (oltre alle immagini) anche dei brevi filmati, anche se non nello stesso standard.
Le scelte dei due costruttori (che fin qui si “marcano” da vicino) divergono per lo più sul corredo di accessori. In primo luogo usano una memoria di standard diverso, ma soprattutto Sony punta più a concedere autonomia all’utente sul versante dell batteria e lo limita sulla quantità di memoria (8M), mentre Olympus è più generosa in memoria (il doppio) ma purtroppo non fornisce un alimentatore e batterie ricaricabili. La necessità di una memoria aggiuntiva per la Sony è altrettanto impellente quanto la necessità di avere un caricabatterie, ma mentre nel primo caso la scelta è obbligata dallo standard, qui l’utente ha più spazio per tentativi ed errori, e la scelta del caricabatterie è senza dubbio più complicata, per via delle diverse soluzioni che vi sono in commercio, alcune delle quali piuttosto buone ed altre pessime.
Olympus allega un volumetto dedicato solo alla connessione e scaricamento delle immagini; anche se l’italiano contenuto è molto scadente.L’estensore del libretto non è poi un genio della comunicazione, saltabeccando ad ogni frase da un sistema operativo all’altro, ma va premiata per lo mano la buona volontà. Per contro, manca un libretto di istruzioni in italiano, e questa mancanza è senza dubbio è da deplorare: il fatto che un acquirente sceglie una Camedia non deve far pensare che questi sia un poliglotta…
La distribuzione delle funzioni nei vari menu è passibile di un qualche miglioramento, ma d’altra parte le regolaizoni sono tante e tante…
L’installazione del software su alcuni computer differenti tra di loro non ci ha riservato alcun problema: la macchina collegata viene “vista” dal sistema come un disco aggiuntivo da cui si possono “copiare e incollare” le immagini sulle altre unità. Una soluzione tra le più avanzate.
 
 
Pro

Qualità dell’immagine e dei dettagli
Ergonomia molto curata
Prezzo vantaggioso

Contro

Mancanza di caricabatterie 
Libretti di istruzioni

Monoscopio colore

Anche con la luce artificiale la Camedia tende a riportare i colori al loro aspetto più naturale rispetto alla Sony. Una maggior luminosità in questo caso comporta lo svantaggio di mostrare il riflesso al centro e in alto che nel caso della Sony viene “assorbito” da una tonalità più scura. Per contro, qui si distingue nitidamente la differenza tra i due triangoli azzurri in basso a sinistra, mentre nel caso della Sony essi sono fusi quasi a formare un trapezio.

Monoscopio BN

La resa delle linee non parallele e delle curve è molto, molto buona, e si allinea al meglio della produzione mondiale nell’ambito delle macchine fotografiche digitali. Anche i grigi sono resi in modo corretto, e non si notano problemi di rilievo passando dal centro alla periferia, merito senza dubbio di un obiettivo di buona qualità.

Esterno 1 (con chiesa a sin)

La situazione “impossibile” mette a dura prova la capacità della macchina di rendere i ettagli nelle parti in ombra, nelle parti alla luce e addirittura in controluce. La Camedia offre una soluzione che pare la quadratura del cerchio: effettivamente niente è troppo sottoesposto e nulla “buca” le tonalità della luminanza. Si può dire che questa macchina supera abilmente la prova, dando del filo da torcere alla concorrente che forse è un pochino più in affanno, pur offrendo un risultato lusinghiero.

Paesaggio 2 (bosco)

Ingrandite queste immagini e confrontatee con attenzione. Vi accorgerete che l’immagine Olympus nella parte sinistra è sensibilmente più chiara e più “calda” di quella della Sony, mentre nella parte destra il risulttao è molto più simile. Ma anche l’inquadratura non è identica e questo può avere influito. Per il resto, analizzate ombre, dettagli, dinamica: vi rendrete conto che ambedue le macchine raggiungono dei risultati di un livello notevole.

Ritratto

Entrambe le macchine appartengono alla categoria di quelle che rivelano (impietosamente?) ogni piccolo dettaglio. Si tratta di macchine fotografiche destinate alla documentazione accurata e straricca di minuziosi particolari, grazie al supporto di un sensore che offre una definizione molto elevata. 

Macro

L’immagine viene ottenuta premendo sul tastino “macro-paesaggio” presente sulla faccia posteriore della macchina. Quindi, vi è un programma ad hoc, per le immagini ravvicinate. Il risultato è quello di una rosa dai dettagli credibili, dal rapporto tra luci ed ombre del tutto corretto e in generale si ha un esito globale del tutto convincente. Per quel che riguarda i dettagli, ingrandite il petalo inferiore sinistro ed apprezzate quanto è minuziosa la trama del tessuto.
 


BAK