LINEE NORMALI O ISDN?
Confronto tra la linea 
analogica e quella digitale. 
In termini di costo 
e di convenienza…  
  
ISDN:  Cos’è, come la si ottiene. 

La linea telefonica che è stata stesa fino a casa nostra non prevedeva di certo ne’ Internet né alcun altro servizio (es. fax, filodiffusione…) che non fosse il semplice trasporto della voce umana. Sono stati dunque previsti cavi e centraline che trasportassero delle frequenze molto limitate. Nel migliore dei casi si pensava di trasportare una gamma di frequenze di circa 5KHz, quando per trasportare del suono con una qualità accettabile sarebbe servita una banda almeno quadrupla (la musica riprodotta ragionevolmente può occupare anche meno di  20KHz, ma se si considera  che servono almeno i due canali della stereofonia…).  
Le linee ISDN sono basate sempre su questi cavi. Dunque, non sono linee speciali in senso fisico (non viene steso un cavo speciale) ma usano le linee normali con degli accorgimenti per migliorare la trasmissione dei segnali digitali.  
Il nome ISDN è naturalmente una sigla,  e più precisamente è  l’abbreviazione di “Integrated Services Digital Network” Il nome ci dice che è un servizio volto in particolare al mondo digitale (in pratica alla trasmissione dei dati provenienti dal computer) è cita “l’integrazione” del servizio. 
Una linea ISDN è in qualche modo “doppia”, trasporta due canali disponibili per l’utente (canali B) più un canale che chiamerei di servizio, che si chiama canale D (digitale).  
Non è qui il caso di approfondire l’argomento, perché –come si vede- la mancanza di cavi speciali rende la differenza tra le linee analogica e ISDN poco significativa agli occhi dell’utente finale. Che se mai deve solo collegare e configurare un adattatore ISDN al posto del solito modem. Perfino la forma e le modalità di collegamento dei “modem” ISDN ricalcano da vicino quelle dei loro fratelli analogici: anche qui vi sono infatti delle versioni interne ed esterne, queste si collegano alla porta seriale (RS232), si configurano in modo simile a quelli, e così via… 
In pratica, per avere una linea ISDN questi deve solo telefonare al 187, mettersi d’accordo con Telecom, e attendere che arrivi il personale per installargli uno scatolotto a muro, con le prese speciali ISDN e quelle solite (versione plus) per gli apparecchi soliti (fax, telefono, segreteria). La velocità massima della linea quando è in Internet sale a 64K.  
Molti potrebbero restare delusi: come, vi è così poca differenza tra i 56K del solito modem e la velocità dell’ISDN? In realtà di 56,6K dichiarato è spesso ottimistico, perché riguarda solo la connessione da Internet all’utente, e  presuppone che tutti i provider siano attrezzati con modem dello standard 56.6 che si ha in casa. Stante lo stato di molte linee, non è raro il caso in cui un modem da 56.6 si connetta “solo” a velocità inferiori (es. 33.3K). 
Prima di chiudere il discorso, si deve fare una precisazione. Telecom pubblicizza la possibilità di avere un collegamento alla velocità di 128K. Che sarebbe il doppio del 64K di cui è stato parlato fino ad ora. Dove sta l’inghippo? Sta nel fatto che fin qui ho parlato della velocità di un canale. Se si adottassero entrambi i canali in parallelo, ecco che si avrebbero due linee che trasportano ciascuna contemporaneamente all’altra un flusso di 64K, e quindi in totale si avrebbero 128K. A dire la verità non tutti i servizi possono godere di questa velocità, ma naturalmente è una cosa possibile e utile soprattutto per quelle applicazioni (videoconferenza, ecc) che hanno nei 64K un vero e proprio collo di bottiglia. Sull’uso contemporaneo delle due linee in digitale (anziché –come prospettato fino ad ora) per l’uso di una linea in analogico (telefono ecc) e l’altra in digitale (internet) vi è da fare un’ultima annotazione. Questa estate il garante per la concorrenza ha bacchettato Telecom per la pubblicità che aveva fatto della linea ISDN. Il CODACOMS (battagliera associazione di consumatori) aveva sottoposto all’autority una pubblicità in cui Telecom parlava di ISDN come di una linea che costava come una linea normale. Dev’essere chiaro che “Il costo uguale” lo di deve riferire a ciascuna delle due linee: quando le due linee dell’ISDN fossero impiegate insieme, viene conteggiata una doppia filiera di tariffa a tempo (i vecchi "scatti") perchè  la Telecom “vede” due telefonate contemporanee e quindi in definitiva il collegamento a 128K costa il doppio in termini di tariffazione a tempo...

ISDN, COSTI E MANOVRE TARIFFARIE  

Quanto costa effettivamente navigare? E che differenza c’è tra i costi delle linee tradizionali e quelle ISDN? 

1-  la manovra tariffaria più recente (le ultime modifiche sono entrate in vigore il 1 novembre 1999) in qualche modo premia coloro che usano Internet, e li premia in modo tanto più tangibile quanto più usano intensamente la Rete. 
2- Per quanto detto sopra ISDN è ormai una realtà vicina a dei costi che possono essere considerati sopportabili anche da una persona qualunque, con redditi comuni e un po’ di passione per Internet. - 3- Sia su ISDN che sulle linee tradizionali analogiche occorre scegliere bene gli orari di connessione, che (finalmente) sono molto più chiari e semplici di qualche anno fa, quando vi era per ciascun giorno un fotto andare e venire di fasce tariffarie. (vedi tabella)  
4-Sia sulle tariffe  a prezzo pieno sia su quelle effettuate di sera o di notte si può applicare la “formula urbana”, ovvero vi è la possibilità di comunicare a Telecom un numero urbano (=quello del vostro provider) e ottenere ancora una ulteriore riduzione. 
5-Queste agevolazioni (tariffe scontate in orari serali, festivi, ecc, e poi lo sconto consistente della “formula urbana”) vengono applicati sia sulle linee normali che ISDN. 
A questo punto l’unica differenza tariffaria tra l’ISDN e la linea tradizionale sta nel diverso costo dell’abbonamento. Dal 1 novembre l’abbonamento di un cittadino privato al servizio telefonico di base è salito a 21.600 lire al mese, pari a circa 33.000 lire a bolletta. La linea ISDN ha: 
1-un costo di attivazione. Fino al 31 dicembre è abbuonato, e si pagano solo 20.000 lire per un bollo. 
2-un abbonamento mensile che sostituisce quello appena descritto 
3-un abbonamento supplementare per poterla usare anche con gli apparecchi tradizionali. Questo ulteriore abbonamento viene chiamato da Telecom “plus”.  Noi considereremo questo “plus” nelle nostre tabelle, anche se allo stato attuale delle cose Telecom ve lo omaggia per i primi sei mesi.  
Consideriamo che a tutti convenga poter disporre del vecchio telefono, dell’eventuale fax, segreteria telefonica ecc. E’ quindi da dare per scontato che convenga sottoscrivere l’abbonamento plus.  

In pratica arriveranno bollette più care di 50.000 lire ciascuna. Ma si hanno a disposizione due linee. Quindi, anche quando navigate potete essere chiamati senza che il vostro telefono risulti occupato, e i famigliari possono fare le loro normali conversazioni telefoniche. 
Per chi naviga molto e ha una famiglia molto inclinata all’uso del telefono l’ISDN può divenire particolarmente conveniente: il suo costo in termini di abbonamento corrisponde (con poche migliaia di lire di scarto) a quello che si spenderebbe con due linee tradizionali. Da questo ragionamento discende una conclusione: chi per lavoro o altro ha due linee, ha di certo la convenienza ad allacciarsi con una ISDN. Chi ha una sola linea, valuti se le prestazioni della propria linea sono soddisfacenti o se vale la pena di investire 25.000 lire al mese per passare all’ISDN. 
Da cosa abbiamo ricavato i calcoli necessari a raggiungere queste considerazioni? 
Destreggiarsi in mezzo alle cifre fornite da Telecom è una bella impresa. E’ inevitabile che anche qui vi si forniscano dei dati che contengano una certa approssimazione, ma si tratta di percentuali molto contenute (ad esempio, 185 lire a scatto contro i 184,8). Venti centesimi di lira non manderanno in rovina nessuno: ad esempio, anche se uno fa mille scatti al mese (e quindi paga una bolletta che si avvicina al mezzo milione) siamo sempre nell’ordine delle centinaia di lire al mese.  
 
 
 

-Confronto tra i costi della linea normale e ISDN  
1 - abbonamento  
telefono normale  21.600 Lire/mese 
linea ISDN  
lire/mese
38.400 lire/mese 
 8.000 lire/mese (plus) 
TOTALE tel. normale 21.600 lire/mese
TOTALE ISDN 46.400 lire/mese 
Differenza tra analogica/ISDN =   24.800 lire/mese  
. 
2 – tariffazione del traffico   
Di per sé non vi è alcuna differenza né nella tariffazione a tempo né sugli sconti.  
- Questo vale naturalmente per gli addebiti Telecom: i provider tradizionali chiedono di solito un abbonamento maggiorato. 
- La tariffazione a tempo (= quello che ha sostituito i vecchi scatti)  va  evidentemente conteggiata per ciascuna linea: se si usano entrambe le linee contemporaneamente (es. per telefonare e per navigare, oppure per un collegamento a 128K) ciascuna delle due linee fa scorrere la tarifaf a tempo!.  
 
 
 
 
 
le linee ISDN: cosa sono, come e perchè..
  
Circa cinque anni fa, mi trovavo in una saletta nella città di Las Vegas. Non ero davanti ad alcuna roulette né ero intento ad alcun gioco l’azzardo, avevo davanti a me un signore che con grafici e tabelle illustrava un nuovo sistema di trasmissione, che consentiva di far passare una enorme quantità di dati sul normale filo del telefono. Ascoltavo perplesso questo signore che si prefiggeva di far passare sulle normali linee del telefono un flusso di bit che faceva scomparire sia i modem di allora che quelli di oggi. Non si parlava di un flusso di informazioni che era il doppio o il triplo. Neppure che era dieci volte quello possibile allora. Si parlava di far passare sulle linee telefoniche un flusso di dati che era centinaia e centinaia di volte quello del mio modem. E che è più di cento volte il flusso di un modem di oggi, perfino se si parla di un buon ISDN. Restai incuriosito da questa possibilità, e guardai con perplessità l’iniziativa di Telecom che (non ostante quell’ annuncio) lo stesso anno decise di investire il solito sacco di miliardi del progetto “Socrate”, ovvero nel cablaggio a fibre ottiche delle case italiane.  
Decisione difficile da condannare, considerando i dati disponibili allora. A distanza di tempo i fatti hanno dato ragione a quella incredibile possibilità. Quel signore non era un pazzo, e la tecnologia (che oggi si chiama ADSL, allora perfino il nome era incerto) comincia a dare i suoi segni di tangibile presenza: già operativa in altri Paesi europei, sarà offerta a livello commerciale da Telecom intorno alla fine del ’99.  
Le velocità praticabili (1M e rotti) sono lontane da quelle teoriche, che prevedevano una banda di circa 8 M, circa il doppio di quella di un canale televisivo.  
Ma occorre dire due cose: 

1-non è detto che la tecnologia di questo genere sia arrivata al palo, anche se è arrivata a dei traguardi impensabili. E non è quindi detto che le cose si fermino qui. 

2-le velocità oggi disponibili sono comunque capaci di mettere in crisi un sacco di altre tecnologie, sia di livello superiore che di livello considerato inferiore. Questa tecnologia ha insomma rotto gli argini e ha invaso sopratutto il mondo della fibra ottica (infatti il progetto di cablaggio della Telecom è stato sospeso) ed ha messo anche in crisi –in qualche modo- perfino i più modesti obiettivi delle linee ISDN. Infatti oggi si possono leggere previsioni nere per l’ISDN.  
Per dirne una, secondo un report della  Ovum (una nota società di consulenza inglese), la crescita delle linee ISDN dovrebbe iniziare a frenare, per iniziare un inarrestabile declino, entro il 2003. La ricercatrice Kate Hewitt afferma: “Lo standard ISDN è solo una soluzione temporanea; inizierà a vacillare quando diverranno accessibili delle vere soluzioni a larga banda ”.  
In altre parole, si ipotizza che i clienti possano prima o poi avere un’alternativa tra l’ISDN e la soluzione più innovativa (che sarebbe “l’ Asynchronous Digital Subscriber Line”, ovvero La già citata ADSL). Si ipotizza che queste ultime tecnologie possano offrire dei servizi incomparabilmente più efficienti delle precedenti (compresa la trasmissione di un programma televisivo vero e  proprio!) ad un prezzo molto conveniente, e che quindi le linee ISDN siano destinate ad un irreferenabile declino. Cosa potrebbe salvarle dall’estinzione?  
La soluzione c’è. Ed è quella di renderle appetibili da un punto di vista economico. 
In altre parole, la linea ISDN minacciata dalle linee superveloci può rifugiarsi tra le linee ordinarie, mescolandosi tra queste a causa di un costo mite. E ciascuno di noi potrebbe oggi essere tentato dal chiederne una.  

Quali sono i vantaggi?   
In primo luogo, l’avere una linea ISDN significa disporre di due linee telefoniche: mentre si naviga in Internet si può ricevere ed effettuare telefonate.  
In secondo luogo, si tratta di una linea digitale, più veloce ed affidabile di quelle solite. 
In terzo luogo, non c’è bisogno né di grandi investimenti né di mettere sotto-sopra la casa: basta chiamare la Telecom e il personale terrà buona la nostra linea telefonica attuale, installando solo uno scatolotto con la spina normale (per telefono, fax, ecc) e una per il modem. 

Quali sono gli svantaggi?  
Lo svantaggio è chiaro: occorre pagare un costo mensile. Questo costo verrà esposto nei dettagli più sotto, ma si tenga conto fin d’ora che si aggira sulle 50.000 lire in più a bolletta  rispetto alla linea normale. 
Tuttavia (se vi collegate con un provider tradizionale) informatevi anche presso di lui: di solito l’abbonamento a Internet ISND viene fatto pagare di più. Se invece vi collegate con uno dei (numerosi) provider che offrono l’accesso gratuito (tiscali, libero, tin, computer union, kataweb ecc. ecc) il collegamento gratis riguarda sia  l’analogico che l’ ISDN. 
Un secondo svantaggio potrebbe riguardare coloro che già si collegano ad Internet ed hanno un buon modem. La linea ISDN richiede infatti un apparecchio particolare, che sostituisce il modem e che ha un suo costo (oggi del tutto paragonabile a quello dei soliti modem). 

A molti lettori a questo punto potrebbe venire un dubbio. La domanda è questa: “50.000 lire a bolletta a parte, c’è da buttarsi su una tecnologia che sta per divenire obsoleta?”.   
A questa domanda vi sono due risposte.  

- La prima è che (quasi per prevenire questa domanda) Telecom ha preso una iniziativa geniale: quella di effettuare l’allacciamento senza costi significativi per l’utente. Da molti mesi l’ISDN è in promozione, e quindi non si paga l’attivazione. Quasi a dire: “se la vuoi te la porto in casa, e tu non ci investi sopra una lira: pagherai per quello che la userai e fin che ti parrà il caso di usarla. Il giorno che avrai delle alternative, potrai sempre chiuderla sapendo che non ci hai rimesso nulla”. L’idea di Telecom in effetti è buona, e fin che dura la promozione l’obiezione a questo punto cade. 

- Come se ciò non bastasse (e qui parliamo dell’investimento per il “modem” ISDN) occorre ricordare che come tutte le innovazioni che riguardano strutture mastodontiche e usi consolidati, spesso servono tempi relativamente lunghi perchè si occupino tutti i segmenti di mercato. Ad esempio, è chiaro che vi è più scelta di canali televisivi da satellite e che prima o poi gli attuali ripetitori andranno in pensione. Ma non per questo uno rinuncia a comprare un televisore normale… aspettando quelli con il tuner satellitare incorporato! 
In conclusione, l’affacciarsi delle nuove tecnologie DSL ha fatto il miracolo: la linea ISDN costosa e riservata a impieghi professionali (la sola attivazione costava sul mezzo milione!) è di colpo divenuta accessibile anche per gli utenti comuni. E non ostante questa caduta di costi (miracolo nel miracolo) le tariffe più convenienti sono perfino addolcite da un’offerta speciale che (prorogata di mese in mese) dura ormai da molto tempo.  
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 
 
www.serenoeditore.com