fig.1
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fig.2 
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fig.1 e 2  - Immaginiamo di avere un'onda come in alto. Potrebbe essere l'onda di un suono. 
Ad un certo punto questa onda passa in un sistema (in un amplificatore, su un supporto, in un cavo...) che per varie ragioni ha un certo livello di rumore esemplificato dall'area rosa. 
Come vedete, il rumore si sente quando il volume del suono è più basso (ad esempio, durante una pausa o un "pianissimo") mentre viene coperto quando il suono è a pieno volume (sui due picchi). 
Come facciamo ad evitare questo rumore? 
Prima di far passare il suono nell'elemento che lo inquinerà, si può aumentare il livello dei pianissimo (la "fetta" di onda al centro, quella più bassa) riducendo la distanza tra i pianissimo e fortissimo, e portando l'onda verso il fortissimo, ovvero verso la condizione in cui questa è in grado di coprire il rumore. 

Se ora l'onda sonora (trattata come nella figura in basso) passa nell'elemento disturbato, ecco che il rumore (applicato allo stesso livello di prima) non inquina l'onda, perchè questa è stata portata ad un livello più elevato. 
 

fig.3
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-fig.4

 
 

fig 3 e 4 - Ora però i rapporti tra pianissimo e fortissimo sono alterati, e il programma musicale manca di dinamica. Una volta passato il pericolo, si può riabbassare la fetta di onda che era stata spostata in alto (frecce rosse) . Il programma riacquisce la sua forma originaria (l'onda ottenuta in basso è identica a quella da cui eravano partiti) ma abbannsandola si abbassa anche il rumore, che resta così "fuori" dall'onda. 
In altre parole, il rumore resta al livello originario nei punti in cui è coperto, e viene abbassato (assieme al programma musicale) quando sarebbe stato udibile! 

in conclusione, si parla di pre-enfasi l'enfatizzazione del segnale prima del suo trattamento e di de-enfasi la eliminazione dell'enfasi quando il trattamento è finito. Il risultato è l'eliminazione (o -di solito- la riduzione) del rumore o comunque del disturbo! 

Quando viene operata la pre-anfasi? Prima della trasmissione audio o video del segnale via cavo o via radio, prima di venire incisa su nastro o su disco... Al momento dell'esecuzione (dopo che il segnale è ricevuto dalla radio, dalla testina di lettura o dal dispositivo di ricezione) si provvede alla compensazione di questa pre-anfasi. Ovvero, alla de-enfasi. E' curioso notare che il segnale su disco, mentre attraversa l'etere in forma di onde radio, o mentre è registrato su un nasto audio o video, è in condizione di pre-enfasi. Ovvero, è alterato nei suoi livelli, ed attende di essere rimesso a posto. 
Le operazioni descritte dalle due figure 2 e 3 sono quindi rigorosamente simmetriche. 
 

una variante  
 

La gamma più sensibile al fruscio è senza dubbio quella delle frequenze acute. Capita spesso che questa pre-enfasi e de-eenfasi non venga applicata a tutto il segnale nel suo insieme, ma solo a gamme di frequenza particolari, e in particolare alle frequenze acute
Ottenere una banda su cui lavorare in fondo non è difficile: basta interporre un cross-over come quelli descritti nell'apposita pagina di questo sito. Compiendo un'operazione di pre-enfasi e poi di compensazione sulla gamma degli acuti, si ottiene dunque un'esaltazione (enfasi) e poi una risistemazione (deenfasi) nel loro volume. 
Notate in dettaglio la questa cosa appena detta: sul nastro o sul disco il segnale pre-enfatizzato ha un volume maggiore di quello normale. Sta infatti aspettando di essere riabbassato al volume corretto. 

Cosa succede se il nastro o il disco vengono ripodotti così come sono, senza operare la compensazione? Semplice: accade che vengono riprosotti con più acuti del dovuto. Questo può naturalmente essere fastidioso, ma non era a volte sgradito quando vi erano dei vecchi registratori a cassetta che non erano in grado di riprodurre adeguatamente gli acuti, o quando vi sono autoradio da quattro soldi che offrono un suono "tappato", privo delle frequenze elevate. L'amplificazione degli acuti dovuta al Dolby B  rendeva insomma il suono un po' più brillante e grintoso se non veniva corretto, ovvero se veniva letto escludendo il Dolby o su registratori scadenti senza Dolby. 
Naturalmente con un apaprecchio adeguato è meglio operare la giusta compensazione 
(= deenfasi), per riportare i livelli al loro gisto posto, e sopratutto per ottenere l'effetto desiderato, che è quello della riduzione del fruscio... 

E' interessante notare che non sempre si tratta di una semplice amplificazione e poi riduzione. Vi possono essere manipolazioni complese, o di amplificazione e compressione contemporanee su diverse sezioni della banda di frequenze interessata. 
Ad esempio, nei vecchi dischi di plastica nera si usa una curva (chiamata RIAA) che comprime i bassi (e poi li riespande dopo la lettura da parte dell'amplificatore) e che invece esalta gli acuti, che vengono poi ridotti dall'amplificatore dopo la lettura effettuata col giradischi. 
 

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UNA CURIOSA SIMILIDUTINE

Ricordo molti anni fa che ero ospite di un amico a Venezia. La sera, alla televisione, dissero che si temeva l'acqua alta. L'amico mi chiese di scendere al pian terreno, e di aiutarlo porre su dei mattoni tutti i mobili. Il mattino dopo, tutto fu rimesso a  posto. 

Ecco: alterare il rapporto di volume tra le onde (pre-enfasi e de-enfasi) è un po' come alzare un mobile prima di una inondazione per fare in modo che non si bagni. Alla fine dell'inondazione il mobile può essere rimesso a posto, perfettamente asciutto... 
Basta immaginare che al posto dei mobili vi sia il segnale video o audio, e al posto dell'inondazione vi sia un inquinamento di rumore...
 

  
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