DIMENSIONI E RISOLUZIONE 



Il concetto di risoluzione è abbastanza noto sia presso gli appassionati di fotografia che presso quelli che si occupano di immagini digitali. Chiariamo qui un punto su cui si fa non di rado una certa confusione. 

La definizione dei sensori, degli schermi televisivi o per computer, eccetera, viene dichiarata come risoluzione "assoluta".
Ovvero viene indicata sotto forma del numero di punti che possono essere distinti l'uno dall'altro. 

Immaginiamo di avere un quadro con una sfumatura che parte dal nero (in bassa sinistra) e va al bianco in alto a destra. 

Se di inquadra questa immagine con un sensore, ecco il risultato ottenuto da un ipotetico sensore di 6 pixel, e più sotto un sensore con 24 pixel. Il primo sensore mostra di contenere al suo interno 6 "finestrelle", ovvero trasduttori elementari, il secondo contiene 24 trasduttori. Infatti la sfumatura (che nella realtà è continua) qui viene "vista" rispettivamente da 6 trasduttori (ciascuno "vede" un livello di grigio) e da 24 trasduttori.


Il numero di pixel totale corrisponde alla la quantità massima di gradazioni (o di livelli di luce/colore distinti dai livelli vicini) che possono essere visualizzati. Quindi, se si parla di un sensore con 500.000 pixel o 2.000.000 di pixel, questo significa che hanno al loro interno rispettivamente 500.000 trasduttori o due milioni di trasduttori. 

UN ALTRO MODO

Spesso però non si parla dei pixel (o numero di trasduttori) totali. Il loro numero viene espresso con due numeri, corrispondenti rispettivamente alla risoluzione verticale ed orizzontale. Si parla ad esempio di un sensore o di uno schermo con  700 x 1200  punti, di 800 x 60, e così via. Il significato di questi numeri è facile: sono i trasduttori (o le unità) disposte in senso verticale e orizzontale. I due sensori esemplificati sopra avrebbero 2 x 3 e 4 x 6 punti. 

LA CONVERSIONE

Convertire la risoluzione verticale e orizzontale in un numero di punti è molto facile: basta fare la moltiplica. 3 x 2 fa 6, 800 x 600 fa 480.000, e così via. Anche convertire il numero totale dei pixel in risoluzione verticale ed orizzontale non è difficilissimo, stante che sensori e schermi per computer hanno un rapporto base/altezza fisso. Ad esempio, il rapporto 640 x 480 è lo stesso di 800 x 600. Quindi, se si ha un sensore di circa 500.000 pixel si può sapere che ha circa  800 x 600, e uno da 300.000 pixel ha circa 640 x 480. 

LA PRECISIONE

Perché parlo di "circa"? Perché non si hanno mai dei numeri precisi, in quanto la risoluzione effettiva non è esattamente corrispondente al numero dei sensori, e neanche il numero dei sensori è identico al numero dei pixel. Ma sono numeri che rendono bene l'idea. 

La risoluzione  degli standard televisivi o di videoregistrazione, segue questo tipo di misura: tanti pixel per tanti altri pixel. 
Invece la risoluzione delle stampanti, degli stampati, eccetera, segue un altro metodo.

Si indicano quanti punti di risoluzione vi sono per unità di misura (di solito si usa il pollice). Quindi, si vanno a misurare quanti punti sono visibili non su tutta l'immagine, ma per ciascun pollice di immagine. 

Quindi, quando si parla di una stampante con 300 punti per pollice, non si vuol dire che questa stampa immagini larghe 300 pixel o qualcosa del genere. Si vuol dire che per ciascuno dei pollici (orizzontali o verticali) in cui si sviluppa l'immagine  ci stanno dentro 300 punti. Quindi, se la stampa fosse alta 25 cm (circa 10 pollici) si avrebbe un'immagine massima teorica di 3000 pixel.

E' importante notare che quasi mai la risoluzione verticale è uguale a quella orizzontale. I venditori tendono naturalmente a pubblicare quella più favorevole, ovvero quella più elevata.

Le buone stampanti laser hanno una risoluzione di base di 300 punti per pollice, quelle a getto d'inchiostro idem, la stampa professionele (in tipografia) utilizza retini con 140 - 170 punti per pollice, la stampa dei rotocalchi è più bassa, quella dei quotidiani e simili non raggiunge i 100 punti per pollice. Lo schermo per computer ha una risoluzione tipica di 75 punti per pollice. Un 17" potrebbe avere un'immagine reale di circa 38- 39 cm, e quindi di circa 32 cm orizzontali (circa 12.5 pollici) x 24 cm (circa 9.5"). Quindi, circa 900 x 700 pixel... Per essere sicuri si può fornirgli una immagine con 1024 x 768, ma un'immagine con maggiori dettagli non verrebbe visualizzata correttamente... Ecco perchè i programmi di grafica mostrano le immagini riportando la risoluzione a quelle visibile effettivamente. In altre parole, in pratica un'immagine di 300 dpi non risulta sullo schermo più dettagliata di una a 200 dpi. Risulta solo più grande...

 



 
Quale è la risoluzione necessaria per una foto?
 

La risposta è complessa: non dipende dalla foto in sè, ma dal  dispositivo di destinazione. Ovvero, non è importante la risoluzione della foto in quanto tale, ma quella tipica della stampante o del video. E (seconda cosa di pari importanza) dipende dalle dimensioni dell'immagine. 
 

1 CASO - VARIANO LE DIMENSIONI

Immaginiamo di avere una stampante a getto d'inchiostro (oggi sono le più usate) con  una risoluzione di 300 dpi. 

Immaginiamo ora che si voglia stampare  un classico formato 10 x 15 cm. 

Prendiamo il primo dato (10 cm) trasformiamolo in pollici (10/2,54=3.93). Ora proviamo a moltiplicare per la risoluzione della stampante (x300) ed otteniamo circa 1180 punti. 

 Compiendo la stessa operazione con l’altro valore (15) otteniamo 1772 pixel. In realtà si può risparmiare qualche pixel, e si può dire che una stampa del genere può essere ottenuta a piena risoluzione con un sensore da circa 1600 x 1200 pixel o anche con qualcosa di meno.

Immaginiamo ora che si voglia invece avere una stampa di 15 x 25 cm.

Prendiamo il primo dato (15 cm) e vediamo che è lo stesso valore che prima avevamo calcolato come corrispondente a 1772 pixel.

Prendiamo il secondo dato (25), trasformiamolo in pollici (25/2,54=9.84). Ora proviamo a moltiplicare per la risoluzione della stampante (x300) ed otteniamo circa 2900  punti. 

Quindi, se volessimo stamparla a 300 dpi dovremmo avere un sensore di 2900 x 1700 punti.

Questo in teoria. In pratica le risoluzioni possono essere molto più basse, perché una grande stampa a 300 punti per pollice reali è una cosa che non capita quasi mai di incontrare nella vita quotidiana. 

Basti ricordare he anche le migliori stampe (tra cui quelle quelle di qualità elevatissima, che riproducono ad esempio opere d'arte, foto su riviste patinate, ecc.) hanno risoluzioni molto al di sotto dei 200 dpi. 

Ma con i calcoli abbiamo ottenuto una valore di pixel enormemente diverso: da meno di 2.000.000 di  pixel totali a circa 5.000.000 di pixel...
 

SECONDO CASO: VARIA LA RISOLUZIONE

Abbiamo visto che un dispositivo con la stessa risoluzione (300 dpi) impone l'adozione di risoluzioni diverse se cambiano le dimensioni dell'immagine. La risoluzione necessaria varia anche se (a parità di dimensioni) cambia la risoluzione del dispositivo. 

Si è visto che una immagine di 10 x 15 stampata a 300 dpi richiedeva una risoluzione di  attorno ai 1600 x 1200 pixel. Ma se la destinazione è il web o lo schermo del computer, le esigenze sono molto più modeste: il monitor ha una risoluzione tipica di 75 dpi. 

Vediamo come variano le esigenze di risoluzione non al cambio delle dimensioni ( a parità di dispositivo) ma al cambio di dispositivo di visualizzazione (a parità di dimensioni).
 

Quindi, partendo dal 10 x 15 si avrà per la dimensione di 10 cm il calcolo: 3.93 x 75 = 294 pixel. Con un'operazione analoga sull'altro dato (10 com ) si ottiene circa 200.
In pratica, per avere l'immagine a piena risoluzione e a parità di dimensioni basterebbe una macchinetta super economica da 300 x 200 circa, rispetto alla macchina di 1600 x 1200! 
 

CONCLUSIONI


 

Le cose naturalmente non sono così semplici, perché la qualità dell’immagine non è data solo dalla risoluzione. Ma una risoluzione relativamente modesta per le macchine digitali del giorno d'oggi (es. 1024 x 700) viene considerata del tutto adeguata alle necessità delle comuni stampe su carta o sovrabbondante se le foto vanno pubblicate sul web. 
Del resto non ha alcun senso fare delle foto ad alta risoluzione e poi ridurle: la qualità non migliora e spesso peggiora. Anche il ritaglio di un particolare non ha molto credito: moto meglio usare uno zoom.