le basi di fisiologia per lo sportivo...

UN RAPPORTO RELATIVO


Tutti i parametri di cui sopra sono naturalmente studiati da un allenatore, che lo definisce a seconda a-dello sport b-del soggetto c-del livello di allenamento d-della fase dell’allenamento. Sono tutte cose evidenti: il rapporto tra gli intervalli e i periodi di sforzo
( e le distanza da percorrere) sono molto diversi a seconda se si nuota a delfino o si fa podismo in piano. Sono anche diversi a seconda della persona (professionista, dilettante...), dipendono dal fatto che una persona si sta allenando partendo da zero o è in perfetta forma, e infine cambiano se si è un periodo in cui bisogna mantenere la forma fisica o si sta preparando una gara.

Tuttavia perchè ciascuno (anche se non è un atleta professionista e non è seguito personalmente da un allenatore) possa rendersi conto di come funziona l’interval training, può provare a effettuare dei periodi di lavoro intenso e di riposo ad intervalli, utilizzando un indicatore prezioso. Non potendo disporre di un’analisi del sangue ( e neppure del consumo di ossigeno) istante dopo istante, si può prendere come un ottimo parametro che indica l’affaticamento il numero di pulsazioni al minuto del cuore.


In pratica, si può provare a effettuare uno sforzo intenso per il tempo necessario a far salire le pulsazioni fino ad un livello considerato limite (180, ovvero quasi il triplo delle pulsazioni normali) e poi osservare una pausa della durata sufficiente a far scendere le pulsazioni fino a circa 120 (circa il doppio del numero di i battiti normali).
Si riprende allora lo sforzo, e così via.

E’ importante notare che si riparte a fare lo sforzo quando il cuore non è in condizioni di riposo. In questo l’interval training si distingue da altre tecnuiche di allenamento: non si parla di ripartire dalle condizioni di riposo, ma da condizioni che potrebbero essere definite di recupero parziale. Fare una serie di periodi di sforzo intenso con recupero totale ha una sua dignità, è una tecnica chiamata “lavoro a ripetizione” ma non ha tutti i vantaggi dell’interval training. Evidentemente l’interval training utilizza la “fetta migliore”,più pregiata, ovvero la parte più efficiente di tutto il periodo di recupero. Osserviamo l’immagine, che abbiamo già visto nella pagine precedenti. Si vede che il recupero massimo lo si ha nei primi istanti, e poi la curva si fa meno ripida, man mano si va avanti per recuperare le ultime quantità di ossigeno occorre utilizare un tempo che diventa sempre maggiore. E’ dunque nella prima fase (il periodo più “vantaggioso”, quello in cui in poco tempo si recupera una grandissima parte di debito) che si opera con l’interval training.

Dall'immagine si vede che nei primi istanti di recupero (a sinistra sul fondo azzurro) il debito scende molto, andando avanti (verso destra) lo stesso intervallo di tempo consente un recupero molto inferiore...

***

E’ scontato che chi si dedica a qualunque attività sportiva deve ottenere l’idoneità da parte di un medico. Il fare esperimenti su se stessi o sugli altri senza essere sicuri che si tratta di persone sane e comunque idonee, è semplicemente un comportamento criminale. Vi sono persone che magari hanno qualche piccola malformazione (es cardiaca, congenita...) o malfunzionamento, che per la sua modesta entità non ha mai manifestato la sua presenza fin quando si richiede un grande sforzo. A questo punto l’allenamento che viene tollerato benissimo da un atleta alleato può letteralmente uccidere una persona non idonea alla pratica di quello sport. Vi sono persone che hanno rovinato non solo al propria professione, ma anche la propria vita a causa di una semplice imprudenza, che è consistita nell’esercitare o suggerire un esercizio senza un controllo medico preventivo. Come vedete anch’io cerco di evitare questo comportamento che depreco, e vi suggerisco sempre una visita accurata e professionale (che non sia l’ottenimento di un certificato di idoneità estorto con qualche rito abbreviato).

Il controllo di idoneità appare dunque una seccatura, ma è senza dubbio una garanzia che andrebbe ricercata anche là dove non è obbligatorio. Se stiamo a prendere farmaci come vitamine od altro per rendere migliore la nostra vita, non dovremo esitare a prendere delle precauzioni che sono in grado di salvarcela, ed è proprio questione di vita o di morte.

clicca qui per andare alla pagina seguente

clicca qui per andare all'indice degli argomenti