PARTE 5: I FONT STORICI
 
 

 
 
Uno degli alfabeti più facili che si possono realizzare è senza dubbio il classico stile cancelleresco sviluppato in Italia nel '500. 
Ecco qui sotto una figua in cui vengono riportate le singole lettere ispirate a quell'alfabto, e la direzione del pennino.  

Il rapporto tra corpo e tratto dello stile cancelleresco è molto elevato. Qui si suggerisce un rapporto minimo (1:9) di cui l'occhio è 1:7, ma si tratta di una forzatura ad uso didattico, secondo il gisto moderno. In realtà il cancelleresco antico aveva aste acendenti e discendenti più lunghe. 
Quindi, chi rincorre l'imitazione pura dell'antico dovrebbe adottare più larghezze di pennino per le aste. 

Una volta che ci si è impadroniti della tecnica necessaria a costruire alcune lettere ( tra queste sopratutto g, m ed n, f, p.. ) ecco che le altre verranno con una certa facilità. 

Non ostante che sia relativamete facile, il cancelleresco resta uno degli stili più raffinati ed eleganti. 
 


 
 
Uno tra gli alfabeti più difficili è invece l' Unciale, utilizzato per pergamene fastose, messali, ecc. 

La sua difficoltà è data dal fatto che il pennino gira su se stesso in corripondenza delle grazie, per generere questo effetto così caratteristico. 
 
Si tratta di uno stile sempre elegante ma più "tozzo" rispetto al cancelleresco. Notate infatti che il rapporto tra il tratto e il corpo è molto più basso: 1:4, anche se alcuni tratti superano questa altezza.  

Il pennino viene tenuto quasi orizzontale. 

Si tratta evidentemente di uno stile più impegnativo del cancelleresco: le lettere cancelleresche possono essere usate ancor oggi per una lettera elegante (magari scendendo ancora nelle dimensioni del pennino, fino quasi a farlo rassomigliare ad uno a punta tonda). Invece uno scritto in unciale resta una cosa un po' ostentata, e comunque di una certa importanza. 

In ogni caso, l' unciale è uno degli stili più interessanti, e che colpiscono per la sua profonda eleganza un pò arcaica. 
 


 
 
Chiudiamo questa prima rassegna con uno stile che non poteva essere di certo tralasciato: l'immancabile gotico.  
Presso molta gente comune è spesso considerato lo stile fstoso e calligrafico per eccellenza. Per questa sua fama, non pochi calligrafi un pochino lo snobbano; proprio  perchè pare loro un po' troppo scontato. 

Questo stile (come detto nella sezione che fa riferimento alla storia della scrittura) ebbe una grande e duratura fortuna nei Paesi nordici, mentre nel sud Europa restò sempre una curiosità un po' stravagante. Qui venne conosciuto più recentemente, ovvero nel periodo romantico (nel XIX secolo), quando andava di moda il neo-gotico, e (più recentemente) nella prima metà del XX secolo. 

E uno stile che prevede l'uso di un pennino molto largo, tenuto tra i 30 e i 35 gradi. Non ostante sia così fastoso e in apparenza eleborato, il minuscolo non è poi così difficile come sembra. Anche qui, si tratta per lo più di capire come vengono costruite alcune lettere, e poi si passa il meccanismo al resto dell'alfabeto. In particolare, si deve comprendere come le curve poste in orizzontale sopra e sotto gli occhi divengano delle punte. In poche parole, il carattere si condensa in senso orizzontale (il gotico è il classico stile verticalizzato), e le curve a tutto sesto (stringendosi) divengono dei tratti diritti uniti tra loro da un angolo.  
 

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