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CITAZIONI

 

TEATRI ANFITEATRI E SPETTACOLI ANTICHI

Apuleio “L’asino d’oro”
Nella città di Platea ..si faceva un gran parlare di un tal Democare, il quale si accingeva a dare uno spettacolo gladiatorio.. Chè, uomo di alta nobiltà e ricco di beni e insigne per la sua liberalità, con uno splendore degno della sua opulenza allestiva pubblici divertimenti.
Chi ha tanto ingegno, chi tanta eloquenza, da saper descrivere con adeguate parole i singoli aspetti dei molteplici apprestamenti? Qui gladiatori dal braccio famoso, là cacciatori di provata destrezza, altrove criminali che condannati preparavano con le proprie carni il pasto delle belve; poi macchine di tavole intrecciate con pali, torri fatte d’impalcature di tavole in forma di case mobili e recinti per la futura caccia decorati di vivide pitture. E quale poi il numero delle belve, quale il loro aspetto! Chè con particolarissima cura aveva egli aveva fatte venire anche dall’estero quelle magnifiche tombe di condannati a morte. Ma oltre a tutti gli altri elementi dello splendido spettacolo, con ogni mezzo del suo patrimonio egli si procacciava gran numero di orsi immani. Chè, oltre quelli catturati nelle sue proprie cacce, oltre che quelli che comperava a gran prezzo, egli nutriva con gran cura e con sontuoso trattamento quelli che gli erano offerti a gara in dono dagli amici.

..Vi si vedeva un altissimo monte di legno eretto a somiglianza di quello che il poeta Omero celebrò con il nome di Ida; esso era ricoperto di erbe e di alberi verdeggianti e dalla sua sommità una fonte, per opera di un macchinista, lasciava scorrere giù un limpido rivo. Alcune caprette brucavano l’erba novella ed un giovane, sontuosamente vestito, con un ricco mantello orientale che gli scendeva dalle spalle ed una tiara d’oro sul capo fingeva di condurle al pascolo, alla maniera del frigio pastore….

Lucrezio “De Rerum Natura”
“ I teli gialli rossi e verdi.. tesi sui nostri vasti teatri fluttuano e ondeggiano lungo pilastri e traverse, sotto di essi tutto il pubblico riunito sui gradini, lo scenario, le file auguste dei senatori si colorano e si tingono di quei mobili riflessi. Quanto più il recinto del teatro è alto e stretto tanto più tutti gli oggetti sono bagnati da quei colori ridenti ..”

L’edile Curione (53-2 a.C.) “fece due grandissimi teatri, uno adiacente all’altro, ciascuno in girevole equilibrio su un cardine, ambedue per lo spettacolo antimeridiano stavano con le cavee affrontate dorso a dorso, perché le scene non fossero disturbate a vicenda dal chiasso; a un tratto venivano fatte ruotare così le 4 ali si incontravano e ne risultava un anfiteatro dove Curione faceva rappresentare le lotte di gladiatori, portando così in giro lo stesso popolo romano”

 

MOSTRI SACRI

Bernardo di Chiaravalle, che pure è l’artefice attraverso il suo ordine della diffusione di un gusto e di un codice artistico, oltre che di comportamento trova discutibili, inutili e dannose, per esempio, le sculture fantastiche nei capitelli del chiostro cluniacense, l’uso dei materiali preziosi e dello sfarzo.
In una lettera all’abate di Saint-Thierry così si esprime :
“A quale fine stanno lì quelle immonde scimmie, quei feroci leoni, quei mostruosi centauri, quei mezzi uomini….? Si vedono là molti corpi sotto una testa sola, o ancora molte teste sopra un singolo corpo…Insomma, tante e tanto meravigliose sono le varietà di figure da ogni lato, che siamo più tentati di leggere nel marmo che nei nostri libri, e di passare il giorno intero a stupire di queste cose piuttosto che a meditare sulla legge divina. Per l’amor di Dio, se gli uomini non si vergognano di queste pazzie, perché non si fanno trattenere almeno dalla spesa?”


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>> nota sull'iconografia cristiana
>> nota su S.Ambrogio
>> note sul culto del sole
>> il sole e il suo carro
>>note sulla cosmologia e geometria

 

dalle miniature della Bibbia di S:Castore - Coblenza (XI sec.)

ANNUS NON STABILIS SUA POST VESTIGIA CURRIT

L'anno viene considerato imperfetto, prosegue instabile la sua corsa sulle proprie orme, fin che non verrà risolto nell'Ultimo Giorno.

IPSE DIES NIHIL EST NISI QUOD PREASENTIA SOLIS

E' la massima espressione del Sole come generatore del tempo: il giorno non è altro che la presenza del sole"

che senso hanno i mostri tra navata e tetto? Una spiegazione simbolica qui

citazione sul monogramma IHS
(per il resto vedi iconografia cristiana cliccando qui )


“ Le prime due letterre sono state tratte dall’alfabeto greco,, la S da quello latino. Per una certa ignoranza del greco e per la convinzione che la grafia esatta fosse IHESUS … il greco IHC si trasforma nel latino IHS. Tale monogramma si diffuse soprattutto del predicatore S.Bernardino da Siena. Nel XVI sec. esso divenne l’emblema dei gesuiti.”

I.Schwarz-Winklhofer e H.Biedermann, “Il libro dei segni e dei simboli” Milano,1974,p.112